Facciamo un gioco. Se ti dico Google Analytics, cosa ti viene in mente? Dati.

E se ti dico “dati” cosa ti viene in mente? Ordine, statistica, precisione.

E se ti dicessi che ti sbagli? Che Analytics in fondo non è così preciso come potresti pensare?

Ma come, Matteo, cosa stai dicendo?

Eh sì, fidati. Ci sono dati che Google Analytics non riesce a restituirti, o che addirittura può riportarti in modo falsato.

Prima di andare nel panico, non ti preoccupare: ci sono anche dei modi per aggirare il problema, giuro 🙂 Lascia però intanto che di spieghi cosa è il Dark Traffic.

Il Dark Traffic è proprio un ottimo esempio di quello che intendo per “imprecisione dei dati su Analytics”.

Sarebbe praticamente tutto quel traffico che per un motivo o per un altro Analytics non riesce a classificare e dunque fa rientrare nella categoria “Traffico diretto”.

Sappiamo cos’è il traffico diretto: è tutto quel traffico che dovrebbe risultare dagli utenti che arrivano sul sito direttamente digitando l’URL nella barra di ricerca (o magari l’hanno salvato fra i preferiti). Insomma sono utenti “con le idee chiare” che vogliono trovare te perché sei tu: non sono arrivati dalla ricerca organica, né dall’advertising, né da altri siti referral. Hanno cercato il tuo sito e si ricordano pure l’indirizzo (ti fa sentire un po’ un figo la cosa, vero?). Ergo, se pensiamo al nostro bellissimo Funnel di Conversione un utente del genere dovrebbe trovarsi in una fase molto vicina alla fine dell’imbuto, QUINDI dovrebbe trattarsi di traffico di alto valore.

Ma se ti dicessi che il volume del traffico diretto è falsato? Che ci puoi trovare dentro tanto ma tanto altro traffico proveniente da fonti completamente diverse?

E’ esattamente così.

Nel Dark Traffic del traffico diretto rientrano:

  • click da pagina HTTPS ad HTTP
  • traffico da mobile, app e social
  • traffico da campagne email non gestite con UTM
  • click su link inviati tramite Messenger, Hangout, Whatsapp… (ebbene sì)
  • click da link contenuti in PDF, altri tipi di documenti o anche software
  • traffico vario & eventuale che per tanti motivi GA non riesce ad identificare e fa confluire su (direct) / (none)

Ecco, ora sai la verità. Ci sono dei modi per aggirare il problema, ma non è questo il momento di spiegartelo 😉 L’importante è che tu sappia che non devi prendere per oro colato i dati riguardanti il traffico diretto, e soprattutto che le conversioni provenienti da traffico diretti potrebbero arrivare anche da altre fonti!

A presto e… Buon Tag!

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  • Reply

    Damiano

    29 05 2018

    Ciao Marco,

    è possibile che il traffico vada in “diretto” anche nel passaggio da http ad https?
    Nel senso, entro in un pagina di un sito tramite ricerca organica.
    La url è tipo: http://www.dominio.com/blog/categoria/articolo

    Da questo articolo poi clicco e vado in una sezione del sito dedicata ad esempio allo store la cui url è:

    https://www.dominio.com/store/categoria/nome-prodotto

    Come puoi notare la prima pagina di atterraggio è HTTP poi cliccando su un link all’interno dell’articolo vado su HTTPS.

    In questo caso risulta traffico Diretto per la pagina con https?

    Altra domanda:

    mettiamo caso che io sono responsabile per lo store di un sito che è stato inserito all’interno della cartella /store/.

    Di conseguenza la url è: https://www.dominio.com/store

    Premessa:
    https://www.dominio.com ha un codice analytics UA-12
    https://www.dominio.com/store ha un codice analytics UA-29
    Quindi due codici di tracciamento diversi.

    Per la vista https://www.dominio.com/store è stato escluso dai referral https://www.dominio.com/

    Domanda:
    il traffico proveniente da https://www.dominio.com/ sotto che sorgente/mezzo lo vedo?

    Grazie mille
    Damiano

    • Matteo Zambon

      30 05 2018

      Ciao Damiano,

      per la prima domanda la risposta è: sì, molto probabilmente il passaggio da http a https risulta la sorgente come traffico diretto.

      Per il secondo punto: quindi hanno lo stesso nome host? Forse era meglio inserire lo stesso codice di tracciamento e creare una vista che raccogliesse i dati esclusivamente da /store/. In ogni caso probabilmente vedrai come sorgente il traffico diretto 🙂

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