A volte nella vita ci troviamo di fronte a un bivio.

Ebbene sì, anche noi che ci occupiamo di Digital Marketing a volte abbiamo di fronte dei bivi cruciali, quei piccoli dettagli che sai che possono fare la differenza nel successo del nostro lavoro.

 

Come imposto questa landing page? Convertirà di più il pulsante rosso o quello giallo? E il copy del mio annuncio AdWords, farà più click se scrivo questo o quell’altro? E’ meglio l’uovo oggi o la gallina domani?

 

BASTA con i dubbi amletici.

Invece di grattarti il capo e lanciare in aria una monetina per decidere cosa fare, usa gli A/B Test! 🙂

Il test A/B (chiamato anche Split Test) è un grande alleato del Digital Marketer: serve a comparare due versioni diverse di uno stesso elemento su un sito web, su una landing page, in una campagna Pay-per-Click o una campagna di Email Marketing e vedere qual è la variante più efficace e performante.

 

Esempio: Bottone Giallo vs. Bottone Rosso

 

Un’alternativa del Test A/B semplice è il Test A/B/n, in cui si testano più di due versioni contemporaneamente di una stessa variante.

 

Esempio: Bottone Giallo vs. Bottone rosso vs. Bottone Blu

 

A dirla tutta c’è anche il Test Multivariato (MVT), una faccenda un po’ più complessa.

Il Test Multivariato serve a testare più elementi contemporaneamente. Alla fine si valuterà la performance generale data dalla combinazione di questi elementi.

 

Esempio:

Variante n° 1 – Bottone Giallo + Immagine 1

Variante n° 2 – Bottone Giallo + Immagine 2

Variante n° 3 – Bottone Rosso + Immagine 1

Variante n° 4 – Bottone Rosso + Immagine 2

 

Wow, la cosa inizia a farsi interessante.

Cosa posso testare?

La lista è veramente lunghissima: puoi testare headline, layout di un sito, call-to-action, colori diversi, copy diversi, l’oggetto dell’email di una newsletter, e così via… puoi sbizzarrire la tua fantasia e testare veramente qualunque cosa, a patto che se ne possano fare più varianti.

Puoi anche risolvere dei problemi: se hai notato che i visitatori del tuo sito entrano e rimbalzano immediatamente fuori, ma non capisci perchè, puoi fare delle prove eliminando, aggiungendo, modificando elementi per capire cosa effettivamente li blocca.

 

Eh, ma come faccio?

 

Molto semplice: si scelgono le variabili da testare.

Se stai facendo un Test A/B semplice – te lo consiglio specialmente se sei ancora alle prime armi – testa solo un elemento per volta: se lavori su più elementi, come nel test Multivariato, sarà più complesso capire cosa ha realmente fatto la differenza! 🙂

Dunque, ti faccio un esempio con la versione semplice del Test A/B:

Prepara due versioni parallele di quello che vuoi testare. Mi raccomando, devono essere diverse SOLO ED ESCLUSIVAMENTE nell’elemento che stai testando.

Fai in modo che siano “sottoposte” al target equamente. Lo scopo di tutto ciò è che le due versioni abbiamo esattamente tutte le stesse condizioni, tranne proprio per quell’elemento lì che vogliamo valutare.

Tic tac, tic tac… Quanto tempo deve passare?

Ovviamente dovrai lasciare passare un arco di tempo abbastanza lungo da avere dati sufficienti per notare la differenza. Il che vuol dire che potrebbe essere settimane, mesi, ma anche giorni (se hai abbastanza traffico).

Ricordati di darti un tempo limite definito: gli A/B test non hanno senso se prolungati all’infinito, creeranno soltanto un duplicato inutile. Ricordati che lo scopo è quello di fare una scelta finale 🙂

Alla fine di questo tempo prestabilito confronta i risultati delle due versioni e chiediti “Quale delle due varianti è stata più efficace?”.

 

Sì, ok, adesso ho i benedetti dati, ma come faccio a capire quale versione è andata meglio?

 

Tipicamente si analizzano gli obiettivi di conversione che ci siamo fissati. Possono essere le transazioni effettuate su un e-commerce, le compilazioni di un form di contatto o i nuovi lead, ad esempio.

 

Verificato questo, caro il mio Amleto, non esitare, scegli la variante migliore e applicala!

 

Sì, ma a cosa serve tutto ciò?

 

A cosa serve? Uhhhhh… vedrai le tue performance schizzare alle stelle: continuando a fare A/B test, troverai miglioramenti sempre nuovi da fare alle tue campagne, al tuo sito, alla tua landing page, a ciò che hai deciso di testare. “Verso l’infinito e oltre!”, diceva Buzz Lightyear in Toy Story (sai chi è vero?) 😉

Ricorda: non dare mai nulla per scontato, nemmeno le best practice!

Ogni settore e ogni pubblico funzionano in modo diverso: quello che funziona in un ambito potrebbe non funzionare in un altro.
Grazie a un buon A/B test sarai in grado di capire cosa effettivamente fa più colpo sul tuo target 🙂 Geniale, no?
Oddio, ma ci sono troppi dati da analizzare! E ora come faccio a capire cosa è andato meglio?

 

Tranquillo: anche se non sei un asso della statistica, ci sono dei tool per l’A/B test che ti possono venire in soccorso per capirci di più in mezzo al groviglio di dati, oltre che aiutarti a creare fisicamente le varianti.

 

Alcuni tools di A/B Test

Google Optimize: è un tool gratuito di Google per fare dei test A/B sui siti web in modo molto semplice. Ti fa creare delle varianti del sito senza andare a scomodare grafici o programmatori. Se vuoi saperne di più ne ho parlato in questo glossario di Google Optimize e Tag Manager.

Visual Website Optimizer: strumento a pagamento un po’ più complesso di Google Optimize.

Opteo: tool che ho trovato utilissimo per automatizzare i test A/B sui copy degli annunci AdWords.

Mailchimp: per creare A/B test delle proprie newsletter.

Interessante, no? 🙂

Adesso inizia a fare i tuoi primi A/B Test e fammi sapere come è aumentato il tasso di conversione!
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