Qualche tempo fa ti avevo spiegato cos’è la Voice Search (o Vocal Search), ossia questo nuovo metodo di ricerca che permette agli utenti di interrogare il motore di ricerca utilizzando la voce, senza dover digitare la query.

Ti avevo parlato soprattutto di SEO, keywords e ottimizzazioni in vista dell’aumento delle ricerche vocali.

In questo articolo, invece, vorrei ampliare l’argomento, introducendo la Voice Technology e la trasformazione che sta portando non solo nell’ambito digitale, ma anche nella nostra quotidianità.

Ringrazio Alessio Pomaro di Site by Site per l’ispirazione di questo glossario e per la ricerca che sta portando avanti in questo campo.

Introduzione alla Voice Technology

Innanzitutto, cos’è la voce? E cosa rappresenta?

La voce è lo strumento che utilizziamo per comunicare.

Comunichiamo con chi ha una sensibilità tale da comprenderci e darci cenno di reazione. Pensaci un attimo: parliamo ai figli, ai colleghi, persino al cane e al gatto (che ci rispondono scodinzolando o miagolando).

Ora, a poco a poco ci stiamo abituando a parlare anche al nostro smartphone, o a qualsiasi altro device dotato di riconoscimento vocale, a dimostrazione del fatto che la tecnologia e i dispositivi che la concretizzano sono parte integrante della nostra vita.

Bisogna sottolineare che sì, parliamo ai nostri dispositivi, ma con l’unico obiettivo di ottenere dei riscontri esaustivi ai nostri quesiti.
Proprio per questo si parla di ASSISTENTI vocali e COMANDI vocali: il loro ruolo è trovare delle risposte per aiutarci a “fare o a sapere le cose”.
Ergo, diamo dei comandi specifici al dispositivo per avere assistenza.

Insomma, non si tratta più solo di sviluppo tecnologico, ma anche di un cambiamento dell’approccio uomo-macchina.

Tutto questo ora è possibile grazie al “computing evolution” che abbiamo avuto nel corso degli ultimi anni:

computing evolution

Che cos’è la Voice Technology?

La Voice Technology è un ecosistema che consente all’uomo di interagire con la macchina attraverso la voce, il mezzo più semplice e naturale.

Non a caso l’ho chiamato ecosistema: si tratta, infatti, di una serie di elementi che costituiscono la Voice Technology.

Dispositivo

In primis, c’è il dispositivo.

Dallo smartphone, al laptop, passando per tablet, smartwatch, fino agli smart speaker — di cui i protagonisti indiscussi sono Google Home e Amazon Echo —: i touchpoint sono veramente tanti e stanno aumentando.

Ecco i miei due smart speaker sulla scrivania del mio ufficio:

gli smart speaker google home e alexa di amazon

Pensa che “la voce si sta integrando anche negli elettrodomestici di nuova generazione, come ad esempio il frigorifero combinato LG o la lavatrice AI DD LG. Entrambi i prodotti sono top di gamma sia per l’elevatissima automazione, regolata dall’intelligenza artificiale, sia per la possibilità di essere gestiti tramite comandi vocali attraverso gli assistenti di Google e Amazon” scrive Alessio.

Io stesso sto facendo largo utilizzo del mio Google Home combinato con l’impianto domotico: appena varco la soglia del mio ufficio “Ok Google, accendi ufficio”… il mio team te lo può confermare 😉

Ascolta tu stesso:

 

Riconoscimento vocale (speech recognition)

Si tratta della comprensione del linguaggio ad opera degli assistenti vocali, come Siri di Apple, Assistant di Google, Alexa di Amazon e Cortana di Windows.

Uno di questi è Google Voice Match:

google voice match

Intelligenza artificiale e Machine Learning

Ma come fanno questi assistenti vocali a capirci?

Il segreto sta nell’intelligenza artificiale, un cervello digitale in grado di interpretare il significato semantico, ossia le relazioni reciproche tra i vari significati di una serie di parole, delle ricerche degli utenti.

Non solo: grazie al Machine Learning — il metodo di apprendimento automatico artificiale che permette ai computer di imparare dall’esperienza — gli assistenti vocali migliorano le proprie capacità in maniera esponenziale.

 

Applicazioni vocali

Le applicazioni vocali accrescono le capacità dell’assistente.

Un esempio sono le app DriveMode e CarPlay, sviluppate per interagire con le funzioni del tuo smartphone tramite i comandi vocali, il tutto senza spostare gli occhi dalla strada.

Voice Technology e branding

A questo punto, potresti, anzi, dovresti chiederti: “la Voice Technology fa per il mio brand?

A prescindere dal settore in cui operi, la risposta è quasi certamente sì.

Come ti avevo già spiegato nel mio Glossario sulla Voice Search, il 20% di tutte le ricerche Google da mobile sono effettuate con la voce [fonte: Google]. È un dato impressionante.

Quindi è il momento di iniziare a pensare di ottimizzare anche i siti web in previsione dell’aumento delle ricerche vocali.

Ad esempio, inserendo un assistente vocale all’interno del sito web. Immagina di avere un e-commerce articolato: un utente entra nel tuo sito e attiva l’assistente per trovare un prodotto, senza dover utilizzare filtri di ricerca. Figo, no?

Le Google Action

Un’altra alternativa è utilizzare le Google Action che consentono di connettere la tua app a Google Assistant e offrire una risposta vocale alle ricerche vocali.
E anche se non possiedi un’app, Google crea automaticamente delle Action sulla base dei tuoi contenuti, generando una pagina direttamente nella directory di Assistant.

Ecco un video che spiega come come crearne una:

Inoltre ricorda che, per le attività locali, utilizzare Google My Business diventa fondamentale dato che è molto visibile agli assistenti vocali.

Anche Google si sta dando molto da fare: durante lo scorso I/O 2019, è stato lanciato un nuovo aggiornamento per Duplex, lo strumento che utilizza l’intelligenza artificiale e che è in grado di sostenere semplici conversazioni.

Duplex chiamerà e parlerà al posto tuo, ad esempio per fissarti degli appuntamenti o delle prenotazioni. Non solo: Duplex può essere utilizzato anche sulle pagine web, anche se il sito non supporta nativamente questa funzionalità.

Ecco il video presentato all’evento (vai al minuto 1:11):

 

Facciamo qualche esempio interessante di applicazione della Voice Technology.

Starbucks ha sviluppato un’applicazione vocale con cui si può fare la propria ordinazione prima di arrivare al punto vendita, così troverai “il solito” già pronto per il ritiro.
E senza fare la fila! Per non parlare di quando le cameriere non riescono a capire il nome da scrivere sul bicchiere e, quando chiamano il tuo turno, vengono pronunciate le peggiori storpiature. Sono sicuro che sarà sicuramente capitato anche a te! 😀

Giallo Zafferano ha sfruttato le Google Action per dettare agli utenti le ricette passo passo e assisterli mentre stanno ai fornelli.

Una comodità impensabile fino a qualche tempo fa!

E tu pensi di sfruttare la Voice Technology per migliorare l’esperienza di ricerca?

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