Ottimizzazione SEO e Posizionamento con Google Tag Manager

Chi ha detto che Google Tag Manager è solo uno strumento per la Web Analytics?

Sono tanti i modi in cui Google Tag Manager ti può essere di aiuto anche se ti occupi di SEO ;)

Ad esempio puoi gestire i dati strutturati con JSON-LD agendo su Knowledge Graph e i rich snippet nella SERP, puoi modificare gli Attributi HTML5, cambiare title e description.

Non ti basta?

Puoi anche tracciare gli errori 404 su Google Analytics e gestire i Rel Canonical.

Mica male per essere “solo uno strumento di analytics”, vero? :)

Leggi le mie guide per l’Ottimizzazione SEO con Google Tag Manager e sentiti libero di commentare se hai dubbi o mi vuoi lasciare un parere!

Sì, lo so: se sei un NERD o un maniaco della cultura giapponese questo nome fa subito pensare al formaggio di soia 😅 In realtà… ToFu è l’abbreviazione di “Top of Funnel“, ossia la parte iniziale del funnel. Il funnel (imbuto, in italiano che per fortuna non lo abbiamo mai chiamato così!) rappresenta tutti quei processi che un brand deve applicare per attirare gli utenti e trasformarli in clienti. Immagina

Il motore di ricerca è un’applicazione web creata per cercare informazioni sul World Wide Web (www). I risultati di ricerca vengono mostrati in un indice gerarchico di contenuti, la SERP (Search Engine Results Page). Attualmente il motore di ricerca più utilizzato (manco a dirlo) è Google. Lo seguono Yahoo!, Firefox, Bing e Yandex (utilizzato soprattutto in Russia, dato che possiede degli algoritmi studiati appositamente per le ricerche in alfabeto cirillico). Cito anche DuckDuckGo che si sta diffondendo

Premessa La soluzione di utilizzare Google Tag Manager deve essere considerata solo nel caso in cui non c’è alcuna possibilità di farlo direttamente nell’HTML del sito web. Questo perché Google potrebbe non riuscire a interpretare correttamente le modifiche fatte con GTM. Let’s do it Implementare i Rel Alternate Hreflang nei siti multilingua è tanto importante per la SEO del tuo sito quanto un compito un

In varie occasioni ti ho spiegato quanto può essere utile Google Tag Manager per l’ottimizzazione SEO. Ebbene: un’altra magia fichissima che GTM può fare è la gestione dinamica dei Rel Canonical. COOOOSA?! GESTIONE DINAMICA DEI REL CANONICAL? Sì, giuro, non ti sto prendendo in giro. Con Google Tag Manager puoi fare anche questo e ridurre notevolmente la tua mole di lavoro SEO 🙂 In pratica

Aspetta, ti occupi di SEO e sei già a conoscenza di cos’è il Dwell Time, ma non sai come implementarne il tracciamento sul tuo sito? Non ti preoccupare, lo vedremo assieme in questa guida avanzata. Come probabilmente saprai, il Dwell Time è il tempo che passa dal momento in cui un utente arriva sul tuo sito dai risultati di ricerca del motore di ricerca (SERP), fino al momento in cui

Oh, sicuramente questo tema ti piacerà. Quando ho scoperto cos’è, ho voluto subito iniziare a tracciarlo (con Google Tag Manager ovviamente 😉 ). “Bene, mi fa piacere Matteo, ma che cavolo è sto Dwell Time?” Il Dwell Time (o “tempo di sosta” in italiano) è il tempo che l’utente proveniente da Google (o da qualsiasi altro motore di ricerca) rimane sulla pagina di atterraggio (tipicamente una pagina web) prima di ritornare

Se parliamo di Backlink (o anche di Inbound Link, che è più o meno la stessa cosa, ma sotto un profilo un po’ più “markettaro”) solitamente stiamo parlando di SEO. Nel glossario sugli Outbound Link (Link Esterni) ti avevo già parlato dell’argomento, dal punto di vista del sito A che linka un sito B. Il Backlink, invece, prevede sempre un sito A che linka a un sito

Scommetto che la prima cosa che ti viene da pensare quando senti l’acronimo SEM è: “Sì, lo so, lo so, stiamo parlando di Google Adwords!” E invece no 😛 O almeno, non si tratta solo di Google Adwords. SEM sta per Search Engine Marketing ed è un termine ampio che comprende al suo interno anche la SEO (Search Engine Optimization) oltre che la SEA (Search Engine Advertising, e quindi la pubblicità

Screaming Frog è uno strumento di SEO Audit che non può mancare certamente nella tua strategia di ottimizzazione, è praticamente un evergreen dell’analisi SEO. Pur essendo nella sua versione gratuita limitato alla scansione di un massimo di 500 URL per sito, specialmente se hai a che fare con siti di (relativamente) piccole dimensioni ti permette di fare una scansione molto dettagliata di un sito web, anche non tuo (può esserti

Il Rel Alternate Hreflang (Rel=”alternate” hreflang=”x”) è un attributo usato nei siti multilingua per indicare al motore di ricerca che le varianti delle pagine nelle varie lingue straniere non sono contenuti duplicati, ma semplicemente diverse versioni in diverse lingue. Chi si occupa di SEO saprà certamente che i contenuti duplicati possono essere una brutta bestia e che possono comportare penalizzazioni per il sito. L’attributo Hreflang ti permette quindi di parlare