Guide per Installare e Tracciare Hotjar con Google Tag Manager

Sai cosa è Hotjar?

Hotjar è un fantastico strumento per l’analisi qualitativa del tuo sito: ti permette di creare heatmaps, di registrare le sessioni degli utenti, fare test A/B e in generale di analizzare il comportamento dei visitatori nel sito.

Perché dovresti fare tutto questo? Beh, perché grazie a queste informazioni potrai migliorare sempre di più l’esperienza dell’utente ottimizzando anche la performance del sito.

Così come accade per tanti altri strumenti, Hotjar si installa incollando uno snippet di codice nel sito. Naturalmente con Google Tag Manager tutto è molto semplificato :D potrai implementare Hotjar in modo semplicissimo.

E poi? E poi ci sono anche altre magie che puoi fare se hai installato Hotjar con Google Tag Manager psssss…. leggi le guide e lo scoprirai.

Se stai leggendo questa guida immagino che anche tu stia utilizzando la potenza di fuoco di Hotjar per analizzare il comportamento degli utenti sul tuo sito web. E sono sicuro che la funzionalità di Hotjar che trovi più utile nella tua strategia di digital analytics è quella che permette di effettuare delle registrazioni (a campione) dell’intera sessione di navigazione di un utente. Queste registrazioni sono denominate “session recording“. Grazie alle

Dal 09/10/2016 a seguito di alcune nuove implementazioni (compresa il doppio snippet da inserire nell’<head> e nel <body>) sono stati aggiunti altri Tag predefiniti. Uno di questi è proprio Hotjar! Lascerò comunque la vecchia guida con l’utilizzo del Tag HTML personalizzato perché comunque rimane assolutamente valida e funzionante. In questa (breve) guida ti spiegherò come implementare Hotjar con Google Tag Manager. Step 1 – Recupera lo

Attenzione: in seguito al provvedimento del Garante Privacy italiano che ha dichiarato illecita l’implementazione di Google Universal Analytics (GA3) su un sito web, è necessario eliminare il prima possibile la proprietà di GA3 dai propri progetti web e passare subito a GA4. Se non hai dimestichezza con GA4 e desideri imparare a padroneggiare nel modo corretto questo strumento, nel mio libro su GA4 “Google Analytics 4

Come annunciato nei miei due webinar del 13 e del 15 marzo 2019, un enorme asteroide ha colpito il mondo della web analytics con conseguenze disastrose sui cookie (almeno per come eravamo abituati): si tratta del Cookiegeddon. Ma cos’è ‘sto Cookiegeddon? Oh, presto detto. Non è altro che una serie di regole che limitano l’utilizzo dei cookie. Naturalmente, Cookiegeddon è un nome di fantasia (ispirato al

I più nerd diranno che si tratta del linguaggio di programmazione per addestrare i bot, in realtà…. MQL è un acronimo che sta per “Marketing Qualified Lead” (in italiano, “contatto qualificato per il marketing”). Quindi, non prendere un colpo: in questo glossario ti parlerò ancora una volta di lead e non di bot e programmazione 😉 Cos’è un MQL Il Marketing Qualified Lead è un lead ritenuto più qualificato nel

Hotjar (www.hotjar.com) è uno strumento per la web analytics estremamente intuitivo che restituisce un’analisi sia quantitativa che qualitativa del tuo sito web. E, giuro, detta così è una definizione riduttiva. Come forse saprai, sono un “Hotjar addicted” (tanto che mi hanno regalato pure la loro maglietta). Adoro questo strumento e da quando l’ho scoperto nel lontano 2016 non posso più farne a meno! Tornando a noi. Per darti un’idea di

Se ti occupi di analisi dati, sicuramente conosci già Piwik che ha cambiato il nome in Matomo. Se, invece, sei nuovo da queste parti, vesto i panni del professore (in stile Severus Piton) e ti lascio la definizione tecnica. Matomo (ex Piwik) è una piattaforma open-source per la web analytics installabile sul proprio server. Se ti dico web analytics, tu penserai subito a Google Analytics e come darti torto? È il

COSA È LA LEAD GENERATION La lead generation (in italiano la traduzione è un po’ bruttina, ma vuol dire “generazioni di contatti“) consiste in quelle attività di marketing finalizzate a ottenere e raccogliere contatti di prospect (ovvero i possibili clienti), utilizzabili ad esempio per l’invio di newsletter, il classico direct marketing e altro. Lo scopo finale è quello di “coltivare” questi contatti per trasformarli in futuri clienti. Un utente che

Capire come indagare la Customer Satisfaction non è così scontato. Ci sono vari modi in cui sapere se i clienti sono soddisfatti della nostra proposta. Fra questi metodi troviamo anche il Net Promoter Score. Il Net Promoter Score (NPS) è un metro di misurazione inventato da Fred Reichheld nel 2003, che indica la fedeltà, la soddisfazione del cliente verso l’azienda e la (teorica) propensione a generare un passaparola positivo o negativo. Misura