Monitoraggio delle Conversioni di Google AdWords con Google Tag Manager

Uno dei grandi vantaggi di Google Tag Manager è la possibilità di avere finalmente il controllo del monitoraggio di Google Ads (ex AdWords), in modo semplice e veloce :)

Spesso chi si occupa di Online Advertising, fra cui Google Ads e compagnia bella, ha poca (o nulla!) conoscenza del codice. Peccato che prima o poi arriva sempre quel brutto momento odiato da tutti i marketers, quello in cui devi installare il codice di monitoraggio di Ads.

Tracciare le conversioni delle nostre campagne è fondamentale ma… davvero bisogna mettere mano al codice del sito? ORRORE! Specialmente se non hai la più pallida idea di come farlo, devi darti al fai-da-te o – ancora peggio – devi delegare il compito a qualcun’altro con conseguenti perdite di tempo. Quest’operazione spesso suscita moti di orrore in chi non ha dimestichezza con i linguaggi di programmazione.

Ma ecco che entra in gioco Google Tag Manager :D

Una cosa fichissima di GTM è proprio la possibilità di poter manipolare il codice di un sito avendo pochissimissime nozioni di programmazione. Ecco perché Google Tag Manager è uno strumento amatissimo anche da chi si occupa di PPC e Online Advertising :)

Ma non finisce qua, perché l’installazione del Codice di Monitoraggio di Google Ads è veramente la base della torta: puoi installare il Codice di Remarketing, monitorare le chiamate e tanto altro.

In più ho scritto qualche glossario per rinfrescarti le idee su alcune terminologie di Ads ;)

Segui le mie guide e vedrai che monitorare le conversioni di Ads non sarà più un mistero :D se incontri difficoltà, scrivimi pure nei commenti.

Mi fai impression! No, non è un insulto 🙂 Semmai – se lavori nella pubblicità online – potrebbe essere un augurio 😀 ti auguro di fare tantissima impression! La guida ufficiale di Google Adwords definisce le Impression come “La frequenza di pubblicazione dell’annuncio“. Possiamo parlare di Impression non soltanto in ambito Google AdWords o Bing Ads, ma nella pubblicità sul web in generale, annuncio testuale, banner o sponsorizzazioni sui social.

Ti è mai capitato di avere una landing page molto visitata che non converte bene? Un annuncio AdWords con tante impression che non riceve abbastanza click? Hai mai pensato che il motivo potrebbe essere che la tua Call-to-Action non è abbastanza efficace?   Cosa? Non sai cosa è una Call-To-Action?   Call-to Action (CTA) in italiano vuol dire “invito all’azione”. È una frase che “incita” l’utente a compiere un’azione ben

Se lavori con le campagne pubblicitarie online, ad esempio su Google AdWords o Facebook Ads, scommetto che ti è già capitato a fine mese di dover andare dal cliente a spiegargli cosa è successo al budget che ti ha affidato. E tu, cosa gli hai raccontato? Che il punteggio di qualità della keyword più competitiva è 10/10? Che i tuoi test A/B stanno facendo facendo schizzare il CTR degli annunci

Sapevi che per raggiungere la prima posizione col tuo annuncio AdWords non basta offrire il costo per click più alto possibile? Il CPC max (ovvero quanto hai deciso di puntare su una parola chiave) è solo uno dei fattori che aiuteranno Google AdWords a decidere la posizione del tuo annuncio (ovvero il suo ranking) rispetto a quello degli altri inserzionisti.   Ah sì? E quali sono questi altri fattori?  

A volte nella vita ci troviamo di fronte a un bivio. Ebbene sì, anche noi che ci occupiamo di Digital Marketing a volte abbiamo di fronte dei bivi cruciali, quei piccoli dettagli che sai che possono fare la differenza nel successo del nostro lavoro.   Come imposto questa landing page? Convertirà di più il pulsante rosso o quello giallo? E il copy del mio annuncio AdWords, farà più click se

Alzi la mano chi desidera essere nelle prime posizioni sui motori di ricerca per le query più ambite del proprio settore. Ah-ah… tutti, scommetto 🙂 Idealmente si può raggiungere la cima delle SERP e avere un ottimo posizionamento organico anche con una buona (buonissima) attività SEO. Sì, ma le tempistiche? Ehhh…. senza dubbio fare SEO per il proprio sito web è indispensabile, ma per chi vuole avere risultati immediati e

Se sei qui avrai sicuramente sentito parlare di ROAS. Magari vuoi anche cercare di capire cos’è sto ROAS. No, non è un ruggito. Ci assomiglia è vero 🙂 ROAS vuol dire “Ritorno sulla spesa pubblicitaria”. L’acronimo in inglese infatti sta per “Return On Advertising Spend”. Consideralo un po’ come l’equivalente PPC del ROI (Return on Investment, Ritorno sull’investimento): possiamo vederlo come il suo cugino digitale 🙂 Questo concetto viene applicato

No, il CTR non è una brutta bestia 🙂 Cercherò di spiegarti cos’è (sì, ci provo per davvero). Dunque, secondo Wikipedia il CTR è un acronimo (l’avevi intuito, dì la verità). In inglese infatti per Click-Through-Rate. In italiano potremmo tradurlo come “Percentuale di Click”. Anche se il CTR non è l’unico indicatore di efficacia di una campagna Pay-per-Click (ad esempio su Google Adwords o Facebook), è sicuramente un dato importante

Qual è il problema più grande di Google Analytics agli occhi del cliente? Tracciare tutto? – mmm no. Configurare tutto alla perfezione? – Nemmeno. E quindi? Pensaci bene. Credo tu lo faccia ogni mese. Sì, forse hai capito. Al cliente interessano i risultati che porti sotto forma di report mensile. Il problema (fino a qualche tempo fa) è che dovevi fare tutto manualmente per portare qualcosa di decente. Ma ora

Abbiamo già visto cosa significa Remarketing e che questa logica viene utilizzata sia da Google AdWords che da Facebook Ads (in realtà esistono delle piattaforme specifiche come Criteo). Ma invece, cosa significa Remarketing Dinamico?! Bè, presto detto 🙂 Te lo spiego con un esempio. Ti sarà sicuramente capitato di visitare un sito e-commerce di scarpe, andare nel dettaglio di una particolare scarpa e magari aggiungerla al carrello per poi invece